L'esperto finanziario avverte: il boom del mercato azionario giapponese nasconde dei rischi nonostante la cordialità degli azionisti

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Secondo un rapporto di www.nzz.ch, la cultura aziendale giapponese è cambiata notevolmente negli ultimi anni. Mentre un tempo il Giappone era conosciuto come una “trappola del valore” ed era considerato conservatore e obsoleto, importanti investitori come Warren Buffett e Larry Fink ora sono entusiasti delle opportunità offerte dal Giappone. Anche i gestori patrimoniali svizzeri e i fondi d’investimento tedeschi sono entusiasti degli investimenti giapponesi. Il Nikkei 225, l'indice principale del Giappone, è cresciuto di quasi l'11% solo dall'inizio di quest'anno e nell'ultimo anno ha guadagnato quasi il 30%. Ma l’euforia comporta anche dei rischi. Il Nikkei potrebbe raggiungere un nuovo massimo storico, risvegliando i ricordi del...

Gemäß einem Bericht von www.nzz.ch, hat sich die japanische Unternehmenskultur in den letzten Jahren stark gewandelt. War Japan früher als „value trap“ bekannt und galt als konservativ und veraltet, so schwärmen mittlerweile prominente Investoren wie Warren Buffett und Larry Fink von den Chancen, die Japan bietet. Auch Schweizer Vermögensverwalter und deutsche Investmentfonds sind von japanischen Anlagen begeistert. Der Nikkei 225, der japanische Leitindex, ist allein seit Anfang dieses Jahres um fast 11 Prozent gestiegen und hat im letzten Jahr fast 30 Prozent zugelegt. Doch die Euphorie birgt auch Risiken. Der Nikkei könnte ein neues Allzeithoch erreichen, was Erinnerungen an die …
Secondo un rapporto di www.nzz.ch, la cultura aziendale giapponese è cambiata notevolmente negli ultimi anni. Mentre un tempo il Giappone era conosciuto come una “trappola del valore” ed era considerato conservatore e obsoleto, importanti investitori come Warren Buffett e Larry Fink ora sono entusiasti delle opportunità offerte dal Giappone. Anche i gestori patrimoniali svizzeri e i fondi d’investimento tedeschi sono entusiasti degli investimenti giapponesi. Il Nikkei 225, l'indice principale del Giappone, è cresciuto di quasi l'11% solo dall'inizio di quest'anno e nell'ultimo anno ha guadagnato quasi il 30%. Ma l’euforia comporta anche dei rischi. Il Nikkei potrebbe raggiungere un nuovo massimo storico, risvegliando i ricordi del...

L'esperto finanziario avverte: il boom del mercato azionario giapponese nasconde dei rischi nonostante la cordialità degli azionisti

Secondo un rapporto di www.nzz.ch, la cultura aziendale giapponese è cambiata notevolmente negli ultimi anni. Mentre un tempo il Giappone era conosciuto come una “trappola del valore” ed era considerato conservatore e obsoleto, importanti investitori come Warren Buffett e Larry Fink ora sono entusiasti delle opportunità offerte dal Giappone. Anche i gestori patrimoniali svizzeri e i fondi d’investimento tedeschi sono entusiasti degli investimenti giapponesi. Il Nikkei 225, l'indice principale del Giappone, è cresciuto di quasi l'11% solo dall'inizio di quest'anno e nell'ultimo anno ha guadagnato quasi il 30%. Ma l’euforia comporta anche dei rischi. Il Nikkei potrebbe raggiungere un nuovo massimo storico, riportando alla mente la famigerata “bolla economica” del 1989. Tuttavia, permangono ancora alcune incoerenze nel mercato azionario giapponese, poiché circa la metà di tutte le società quotate vengono scambiate al di sotto del valore contabile e ci sono sfide strutturali come il declino della popolazione e un ritardo nell’innovazione. L’aria sul mercato azionario giapponese si fa sempre più rarefatta e gli investitori dovrebbero tenere conto dei rischi. Anche i tassi di cambio hanno un forte impatto sulle aziende esportatrici del Paese e potrebbero causare perdite di prezzo.

Il rialzo del Nikkei 225 potrebbe indurre gli investitori a sottovalutare i rischi. Anche se il mercato non è più considerato a buon mercato, le voci critiche che non si fidano del mercato rialzista di Tokyo sono scettiche. Secondo la banca dati Bloomberg, il rapporto prezzo-utili del Nikkei ha ormai raggiunto l'impressionante valore di 30, mentre è di 14 per lo SMI, di 13 per il DAX e di 22 per l'indice principale americano S&P 500.

Il rischio di una forte correzione del mercato a causa dei tassi di cambio sussiste soprattutto per le numerose aziende esportatrici del paese come Toyota, Honda e Sony. Un possibile apprezzamento dello yen potrebbe innescare perdite di prezzo a tutti i livelli. Soprattutto gli investitori con una prospettiva a lungo termine non dovrebbero ignorare le sfide strutturali del Giappone, come il calo demografico del paese e il ritardo nell’innovazione.

In effetti, la cultura azionaria giapponese sta cambiando, ma i rischi non possono essere sottovalutati. Un’analisi globale e una prospettiva critica rimangono essenziali.

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