Comitato consultivo amministrativo: lavoro volontario con trappole fiscali per i proprietari!
Scopri tutto sugli aspetti fiscali del lavoro come consulente amministrativo nei WEG e quali indennità di spesa possono essere richieste.
Comitato consultivo amministrativo: lavoro volontario con trappole fiscali per i proprietari!
I proprietari delle associazioni dei proprietari di case (WEG) vengono sempre più coinvolti su base volontaria come consulenti amministrativi. Questa posizione comporta una serie di compiti, tra cui la revisione della fatturazione e l'assistenza nella gestione della proprietà. Il comitato consultivo amministrativo funge anche da collegamento tra proprietari e gestori. Secondo T-Online, i comitati consultivi amministrativi generalmente non ricevono alcun compenso per il loro lavoro. Tuttavia, le loro spese non vengono completamente ignorate. In pratica, molti WEG concedono un compenso forfettario o specifico per le spese effettive, che includono, ad esempio, le spese postali, telefoniche o di viaggio.
Per questi rimborsi dei costi vale una regola fiscale speciale: mentre la prova delle spese effettive è esente da imposte, i pagamenti forfettari senza compensazione individuale sono considerati reddito imponibile e devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi. C'è un importante limite di esenzione da tenere presente: il reddito inferiore a 256 euro all'anno è esentasse purché non possa essere assegnato a nessun tipo di reddito. Un altro dettaglio importante è che la remunerazione regolare può essere classificata dall'ufficio delle imposte come attività commerciale o autonoma. Di conseguenza, i consulenti amministrativi non possono rivendicare a fini fiscali le proprie spese, come le spese di viaggio o le forniture per ufficio, poiché non percepiscono formalmente un reddito imponibile.
Richieste di spese e risarcimenti
Sebbene il comitato consultivo amministrativo lavori generalmente a titolo gratuito, esiste un diritto legale al rimborso delle spese. Il rimborso può essere effettuato sia tramite una somma forfettaria, sia tramite spese specifiche e documentate. Il tribunale distrettuale di Monaco ha stabilito in una sentenza che un'indennità forfettaria adeguata per le spese ammonta a circa 100 euro all'anno per persona. I pagamenti superiori a 500 euro all'anno potrebbero essere classificati come eccessivi. Tuttavia, non esiste una norma giuridica che prescriva importi specifici per il rimborso delle spese.
Il quadro giuridico per la remunerazione dei consulenti amministrativi è ancorato nella legge sui condomini. L'articolo 29, comma 2 WEG prevede che il comitato consultivo amministrativo assista l'amministratore immobiliare, senza però introdurre una regolamentazione delle remunerazioni. Le decisioni in materia di remunerazione possono essere assunte con delibera dell'assemblea dei soci o mediante circolare. Il rapporto tra il consiglio amministrativo e la comunione dei proprietari è considerato un rapporto contrattuale, regolato dalle disposizioni del Codice civile (BGB).
È importante notare che le indennità spese concesse al comitato consultivo amministrativo sono imponibili. Il rimborso spese, che si riferisce a spese specificatamente comprovate, non è soggetto ad imposta. Nello svolgimento della propria attività, i consulenti amministrativi non devono dimenticare che i loro servizi sono generalmente gratuiti, ma hanno comunque diritto al rimborso delle spese.