Perquisizioni domiciliari da René Benko: il lato oscuro del magnate immobiliare
René Benko, magnate dell'immobiliare, imprigionato. Si ampliano le indagini sul fallimento di Signa e le accuse di occultamento di beni.
Perquisizioni domiciliari da René Benko: il lato oscuro del magnate immobiliare
René Benko, un importante imprenditore tirolese, è in custodia dal gennaio 2025. Il proprietario del gruppo Signa cita uno scandalo che include il più grande fallimento della storia dell'Austria. Il crollo del suo gruppo immobiliare e commerciale non ha influenzato solo la sua carriera, ma ha anche portato ad indagini contro coloro che lo circondavano, in particolare sua moglie. Questi sviluppi sono stati recentemente annunciati dalla Procura austriaca per l'economia e la corruzione (WKStA).
La WKStA ha ampliato le indagini e sospetta che altre persone abbiano aiutato Benko a nascondere oggetti di valore per proteggerli dai curatori fallimentari e dai creditori. Sebbene la WKStA non abbia fornito un nome diretto, si sospetta che sia sua moglie ad essere al centro delle indagini. Le accuse contro Benko comprendono, tra l'altro, abuso di fiducia e occultamento di beni, punibili fino a dieci anni di reclusione. Benko nega con veemenza le accuse.
Investigazioni e perquisizioni domiciliari
Nell'ambito dell'indagine sono state effettuate perquisizioni domiciliari in diverse località, tra cui anche a Innsbruck e in una villa nel quartiere di Igls. Nel corso di una di queste perquisizioni è stata rinvenuta una cassaforte contenente contanti e oggetti di valore per un valore di oltre 300.000 euro. La WKStA ha accusato Benko di aver ingannato gli investitori e danneggiato i creditori, il che dimostra le dimensioni significative del caso.
Il processo ha una struttura complessa poiché coinvolge diversi filoni. C'è da aspettarsi un rinvio a giudizio parziale e i creditori delle società insolventi di Signa si trovano di fronte a tempi difficili: sono stati depositati oltre 710 milioni di euro, anche se sono stati riconosciuti solo 35.158,93 euro. La Herkules Holding GmbH, attiva nel gruppo Signa, ha dichiarato fallimento. Il suo passivo ammonta a circa 404 milioni di euro, mentre il valore dei suoi investimenti è attualmente all'esame di un amministratore.
Il caso Signa
Con l’insolvenza del Gruppo Signa, entra nel vivo un libro-inchiesta dal titolo “Inside Signa – L’ascesa e la caduta di René Benko”. Questo lavoro fa luce sui retroscena della crisi aziendale. Un punto di svolta cruciale è stata l'uscita dell'investitore Klaus-Michael Kühne, considerato il proprietario di maggioranza di Kühne + Nagel e che gestisce un patrimonio di circa 37 miliardi di euro. Secondo quanto riferito, Benko ha partecipato a un incontro cruciale con Kühne ad Amburgo il 1 dicembre 2022, che si è concluso bruscamente, rivelando la perdita di fiducia di quest'ultimo nei confronti di Benko.
La situazione ha portato a una serie di problemi legali. Sono trapelate e-mail tra Benko e Kühne, in cui Kühne annunciava che la fiducia era stata infranta e che voleva che il suo investimento fosse annullato. La WKStA ha indagato su presunti casi di frode e di corruzione. Anche la procura di Monaco sta indagando su un presunto riciclaggio di denaro in relazione al gruppo Signa.
L'11 aprile 2024 Signa Holding ha ritirato la sua richiesta di ristrutturazione e ha dichiarato fallimento presso il Tribunale commerciale di Vienna, il che sottolinea ancora una volta la gravità delle difficoltà finanziarie dell'azienda. Benko, in quanto sovrano de facto della Laura Private Foundation e senza un ruolo operativo ufficiale, è ora responsabile del suo ruolo in questa disastrosa crisi aziendale.
In sintesi, va notato che questo caso non colpisce solo la libertà personale di Benko, ma ha anche effetti di vasta portata sull'economia austriaca e illustra in modo impressionante la complessità della governance e della responsabilità aziendale. FAZ E Mercurio continuare a riferire sugli sviluppi di questo caso di alto profilo.