Industria in crisi: la trasformazione verde è in fase di stallo: e adesso?

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Gli investimenti in progetti sostenibili sono stagnanti a causa della debolezza dell’economia e della burocrazia. Le aziende stanno ripensando le strategie.

Industria in crisi: la trasformazione verde è in fase di stallo: e adesso?

La trasformazione verso un’industria rispettosa del clima deve affrontare sfide significative. Nonostante l’urgenza di ridurre le emissioni di CO₂ equivalenti, il cambiamento è in fase di stallo in molti settori. Secondo un rapporto di Notizie sul blackout mostra che le aziende che negli ultimi anni hanno fatto sempre più affidamento su metodi di produzione sostenibili devono riconsiderare le proprie strategie di investimento a causa della persistente debolezza economica. Secondo uno studio, la situazione è ulteriormente aggravata dagli sviluppi geopolitici EY Ciò significa che il 17% delle aziende ha già rinviato misure concrete di decarbonizzazione.

Si osservano tagli significativi agli investimenti, con oltre la metà delle aziende che riferiscono che la loro disponibilità a investire in progetti di sostenibilità è diminuita. Secondo lo studio EY, attualmente solo il 52% effettua meno investimenti di quanto inizialmente previsto. Questo sviluppo contraddice l’urgente necessità di accelerare il cambiamento, in particolare in settori chiave come l’acciaio, la chimica e il cemento.

Lo stato attuale delle iniziative sul clima

Un altro risultato dello studio mostra che le aziende investono principalmente in misure che promettono un rapido ritorno dell’investimento. Ciò include la conversione all’illuminazione a LED e l’utilizzo del calore di scarto. Oltre il 90% delle aziende intervistate ha già convertito la propria illuminazione ai LED e il 73% utilizza ora tecnologie di recupero del calore o del calore di scarto. Gli investimenti confluiscono anche in tecniche produttive più efficienti; oltre il 70% utilizza tecnologie a maggiore efficienza energetica.

Dai risultati dello studio emerge inoltre che il 63% delle aziende acquista elettricità verde, mentre il 66% è passato al fotovoltaico. L'obiettivo medio di riduzione del consumo energetico è del 14%, mentre le aziende più grandi con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di euro puntano a una riduzione ancora maggiore, pari al 16%.

Ostacoli burocratici e incertezza politica

Nonostante i diversi approcci al miglioramento dell’efficienza energetica, gli ostacoli burocratici rimangono un problema serio. L’85% delle aziende vede nella burocrazia il più grande ostacolo esterno ai propri obiettivi di decarbonizzazione. Processi di approvazione lenti e responsabilità poco chiare rendono difficile l’implementazione anche di progetti semplici. Inoltre, l’incertezza politica fa sì che molte aziende non siano in grado di effettuare una pianificazione a lungo termine, il che rende la Germania sempre meno attraente come piazza nel confronto internazionale.

Lo sviluppo positivo è rallentato anche dai timori di una recessione globale, che il 30% delle aziende intervistate vede come una minaccia ai propri obiettivi climatici. Il finanziamento rimane una questione chiave poiché le aziende hanno bisogno di un chiaro business case per misure costose e sostenibili. Il ritardo nell’attuazione della transizione energetica è percepito come una minaccia strutturale per l’economia, l’occupazione e gli obiettivi climatici.