La Svizzera condivide i dati crittografici con 74 paesi, esclusi Stati Uniti e Cina!
La Svizzera prevede di scambiare dati crittografici con 74 paesi a partire dal 2026 per aumentare la trasparenza fiscale e combattere l’evasione fiscale.
La Svizzera condivide i dati crittografici con 74 paesi, esclusi Stati Uniti e Cina!
Il Consiglio federale svizzero ha compiuto un passo decisivo verso la trasparenza fiscale proponendo al Parlamento un elenco di 74 Stati per lo scambio di informazioni sulle criptovalute. Questa decisione mira a prevenire l’evasione fiscale e ad aumentare la trasparenza nel settore fiscale. L’entrata in vigore dello scambio di informazioni previsto è prevista per il 2026, mentre il primo scambio di dati è previsto per il 2027. Lo scambio automatico di informazioni (AEOI) è uno standard dell’OCSE progettato per garantire che tutti i contribuenti dichiarino correttamente il proprio reddito e il proprio patrimonio. Oltre 100 paesi si sono già impegnati a rispettare questo standard.
L’AEOI è stato esteso alle criptovalute nel 2022 per garantire la parità di trattamento con il settore finanziario tradizionale. Il Consiglio dell’OCSE ha adottato il quadro per lo scambio di dati crittografici nel giugno 2023. La Svizzera ha ora tempo fino al 1° gennaio 2026 per attuare questo piano.
Elenco degli stati colpiti
I 74 paesi con cui la Svizzera vuole scambiare informazioni sulle criptovalute includono, tra gli altri:
- Argentinien
- Aserbaidschan
- Australien
- Bahamas
- Belgien
- Deutschland
- Indien
- Italien
- Japan
- Kaimaninseln
- Kanada
- Luxemburg
- Singapur
- Vereinigtes Königreich
- Vietnam
Tuttavia, da questa lista mancano paesi importanti come gli Stati Uniti, la Cina e l’Arabia Saudita perché non si sono ancora impegnati a seguire le linee guida dell’OCSE. La Svizzera conduce attualmente trattative bilaterali con questi Stati.
Nuovi requisiti di due diligence per i fornitori di servizi di criptovaluta
Parallelamente a questi sviluppi, la Germania prevede di introdurre il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF), che include nuovi obblighi di due diligence e reporting per i fornitori di servizi di crypto asset. Ciò è stato innescato dall’aggiornamento della Direttiva UE sull’assistenza giudiziaria (DAC 8) nella Direttiva (UE) 2023/2226 del 17 ottobre 2023. Lo scopo di queste iniziative è promuovere la trasparenza nel settore fiscale e garantire le entrate fiscali.
Le istituzioni finanziarie e i fornitori di servizi di criptovaluta devono pertanto segnalare annualmente alle autorità fiscali nazionali le informazioni che riguardano i residenti fiscali stranieri che detengono conti finanziari o transazioni in criptovalute. Dovrebbe essere inoltre attuato uno scambio automatico di queste informazioni tra le autorità fiscali dei rispettivi paesi di residenza. La Germania ha quindi aderito alla dichiarazione congiunta interstatale e prevede inoltre di avviare nel 2027 lo scambio intergovernativo di informazioni in conformità con le normative OCSE.
Il Parlamento svizzero sta attualmente discutendo i relativi modelli per consentire lo scambio di informazioni secondo i nuovi standard. Queste misure rientrano in un approccio più ampio volto a combattere l’evasione fiscale e a promuovere la trasparenza fiscale a livello internazionale.
Ulteriori dettagli e sviluppi sono reperibili su 20 minuti e quello Ministero federale delle finanze.