Dopo la vittoria elettorale, l'economia dell'Assia chiede riforme per un nuovo corso!
Dopo le elezioni federali le associazioni imprenditoriali dell'Assia chiedono riforme globali a favore della crescita e della stabilità.

Dopo la vittoria elettorale, l'economia dell'Assia chiede riforme per un nuovo corso!
Dopo le elezioni federali le associazioni imprenditoriali e i sindacati dell'Assia chiedono una riforma globale per affrontare le sfide economiche. Wolf Matthias Mang, presidente dell'Associazione delle associazioni imprenditoriali dell'Assia (VhU), si è congratulato con l'Unione per la vittoria elettorale e ha espresso rammarico per l'uscita della FDP. Sta spingendo per rapidi colloqui di coalizione per formare un governo capace di agire, poiché le condizioni economiche sono difficili.
Nella prima metà del 2024 l’economia dell’Assia ha registrato una crescita minima dello 0,2%, mentre l’intera Repubblica Federale ha registrato un calo dello 0,2%. L'associazione dell'industria chimica avverte che “la fonderia è in fiamme” e chiede un nuovo governo entro Pasqua. Le associazioni imprenditoriali stanno spingendo per riforme di vasta portata che includono la riduzione della burocrazia, la riduzione delle tasse e l’abbassamento dei prezzi dell’energia. Lo scorso anno i prezzi dell'energia in Assia sono diminuiti di quasi il 6%, il che rappresenta uno sviluppo positivo.
Chiede riforme e investimenti
La Camera dell'industria e del commercio dell'Assia sottolinea la necessità di condizioni quadro stabili, essenziali per gli investimenti e le innovazioni. La DGB Assia-Turingia chiede invece maggiori investimenti statali nelle infrastrutture e nell’occupazione nonché una riforma o l’abolizione del freno all’indebitamento per creare maggiori possibilità finanziarie per gli investimenti necessari.
Mentre i rappresentanti dei datori di lavoro sostengono il mantenimento del freno all’indebitamento e l’aumento delle misure di austerità statali, Ulrich Kater, capo economista della Dekabank, propone di allentare temporaneamente il freno all’indebitamento per poter finanziare un ampio pacchetto di riforme. Kater sottolinea l’importanza di un chiaro impegno a favore della crescita economica.
Il freno all’indebitamento nel mirino degli economisti
In un contesto più ampio, la discussione sul freno all’indebitamento si è occupata del crollo del bilancio alla fine del 2023. Cinque economisti propongono una riforma del freno all’indebitamento che copre diversi aspetti. Questa riforma richiede prestiti più lunghi per dare al governo federale più tempo per affrontare gli shock esterni. Inoltre, il limite del debito dovrebbe essere reso più variabile, a seconda del rapporto debito/PIL.
Con un rapporto debito/PIL inferiore al 60% del PIL, potrebbe essere consentito un deficit strutturale fino all’1% del PIL. La riforma mira ad aumentare la flessibilità della politica fiscale senza mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche. Le proposte hanno ricevuto feedback per lo più positivi dalla comunità degli economisti, con alcuni critici che hanno criticato la mancanza di stanziamenti per nuovo debito.
Maggiori informazioni sui dettagli qui hessenschau.de E capital.de.