Risarcimento del dolore e della sofferenza nonostante una precedente malattia mentale: il giudizio fa scalpore!

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Scopri come una sentenza del tribunale determina il risarcimento dei danni psicologici a seguito di un incidente stradale.

Risarcimento del dolore e della sofferenza nonostante una precedente malattia mentale: il giudizio fa scalpore!

L'attuale sentenza del tribunale regionale superiore dello Schleswig-Holstein, decisa il 19 marzo 2024, affronta la complessa valutazione delle richieste di risarcimento per danni psicologici a seguito di un incidente stradale. Si trattava di un motociclista di 62 anni caduto a causa di una violazione del diritto di precedenza durante un incidente avvenuto il 23 agosto 2014. L'attore ha riportato una frattura alla costola e ha dovuto ricevere cure mediche, e dall'incidente sono derivate anche disabilità psicologiche.

La corte ha ritenuto che al ricorrente fosse stata riconosciuta un'inabilità al lavoro a causa di un infortunio per circa sette mesi. Tuttavia, il diritto al risarcimento per altri disturbi psicologici e fisici era controverso. La compagnia assicurativa del convenuto ha respinto i problemi psicologici del ricorrente come preesistenti e ha respinto ulteriori richieste. Il tribunale ha riconosciuto come dovuta all'infortunio solo l'incapacità al lavoro fino alla fine di marzo 2015; Da aprile in poi le cause dei suoi disturbi furono dovute a precedenti malattie psichiche.

Complessità della valutazione giuridica

Questa sentenza evidenzia le sfide nella valutazione giuridica delle lesioni psicologiche a seguito di incidenti. I giudici hanno riconosciuto che non sempre i disturbi psichici sono imputabili all'evento dannoso. Tra questi rientrano anche i casi con energie a basso impatto o le cosiddette nevrosi del desiderio, che possono servire da pretesto per la sicurezza finanziaria. Tali aspetti dovranno essere considerati in maniera differenziata nella valutazione del danno.

La decisione ha inoltre ridotto il risarcimento per dolore e sofferenza a un totale di 15.000 euro, detratti i pagamenti già effettuati per un importo di 4.000 euro. L'onere della prova spettava all'autore del reato, il che significa che era tenuto a provare i successivi danni psicologici. La corte si è basata su referti medici che analizzavano i diversi effetti dell'incidente sul querelante.

Conseguenze giuridiche ed effetti sul ricorrente

L'atteggiamento negativo della compagnia assicurativa ha fatto sì che le richieste di risarcimento danni dell'attore venissero esaminate approfonditamente e parzialmente respinte. Sebbene il tribunale abbia ritenuto che i danni psicologici fossero riconosciuti come legati all'incidente fino alla fine di marzo 2015, ha limitato le richieste di assistenza oltre questo periodo. Questa decisione illustra come la storia psicologica e le condizioni mediche esistenti possano svolgere un ruolo nella valutazione del danno.

La sentenza evidenzia la necessità di un'analisi giuridica precisa nei casi di conseguenze psicologiche degli incidenti. I giudici hanno inoltre ordinato gli interessi sulle richieste di risarcimento danni a partire dall'11 dicembre 2017 e hanno osservato che le spese legali istruttorie sono recuperabili sulla base della richiesta di risarcimento danni ammessa. Questa sentenza non solo fa luce sulle basi giuridiche delle persone colpite, ma illustra anche le difficoltà nel far valere le richieste di risarcimento in casi così complessi.

Ulteriori dettagli sugli aspetti giuridici dei danni psicologici conseguenti a incidenti stradali sono disponibili all'indirizzo anwalt.de E kanzlei-kotz.de.