Cina: le aziende solari europee evitano il lavoro forzato nello Xinjiang

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Scopri come le aziende solari europee stanno evitando il lavoro forzato nella roccaforte fotovoltaica dello Xinjiang e costruendo catene di fornitura etiche. Un'emozionante analisi di Christiane Kühl. #Solarindust ⁠— A partire dal: 18 aprile 2024.

Erfahren Sie, wie europäische Solarfirmen Zwangsarbeit in der Fotovoltaik-Hochburg Xinjiang umgehen und ethische Lieferketten aufbauen. Eine spannende Analyse von Christiane Kühl. #Solarindust ⁠— Stand: 18.04.2024.
Scopri come le aziende solari europee stanno evitando il lavoro forzato nella roccaforte fotovoltaica dello Xinjiang e costruendo catene di fornitura etiche. Un'emozionante analisi di Christiane Kühl. #Solarindust ⁠— A partire dal: 18 aprile 2024.

Cina: le aziende solari europee evitano il lavoro forzato nello Xinjiang

Le aziende solari in Europa stanno trovando modi per evitare il potenziale lavoro forzato nella roccaforte solare cinese dello Xinjiang. Secondo quanto riferito, la regione è preoccupata per i programmi di lavoro obbligatorio, in particolare rivolti alle minoranze come gli uiguri, imposti dal governo cinese. Queste accuse sono state respinte da Pechino, ma ciò viene messo in discussione a causa della mancanza di trasparenza. Gli Stati Uniti hanno quindi vietato le importazioni dallo Xinjiang dalla fine del 2021 a meno che non si possa dimostrare che non sono soggette a lavoro forzato.

Le aziende solari europee stanno rispondendo alla controversia istituendo catene di approvvigionamento dalla Cina prive di prodotti dello Xinjiang. Un esempio è la startup solare berlinese Enpal, che acquista le sue celle wafer e i suoi precursori esclusivamente da province come Anhui, Zhejiang e Jiangsu per garantire che non sia coinvolto il lavoro forzato. Questi sforzi mirano a soddisfare i requisiti etici e a garantire che i lavoratori siano trattati in modo adeguato.

Inoltre, le nuove leggi sulla catena di fornitura stanno obbligando le aziende a mantenere le proprie catene di fornitura libere da violazioni dei diritti umani come il lavoro forzato. Sia la legge tedesca che la legge europea sulla catena di fornitura richiedono una documentazione affidabile che attesti l’assenza di violazioni nelle catene del valore. Sebbene la Cina o lo Xinjiang non siano menzionati esplicitamente, queste normative si concentrano sulla regione e hanno lo scopo di garantire il rispetto degli standard etici.