Distruzione della plastica: la disputa sull’accordo globale a Ginevra si intensifica!
La conferenza sui rifiuti di plastica che si terrà a Ginevra il 14 agosto 2025 mira a raggiungere un accordo globale. Gli esperti esprimono scetticismo sull'accordo.

Distruzione della plastica: la disputa sull’accordo globale a Ginevra si intensifica!
Sta per iniziare un incontro cruciale per combattere l’inquinamento globale da plastica. Il 14 agosto a Ginevra inizieranno i negoziati per un accordo giuridicamente vincolante, al quale parteciperanno tra 160 e 180 paesi. Lo scopo di questa conferenza è ridurre i rifiuti di plastica e migliorare la gestione dei prodotti di plastica pericolosi. L'esperto economico Nicolas Lieven si esprime però con scetticismo riguardo alla possibilità di un accordo, poiché i diversi interessi dei Paesi sono visti come un grosso ostacolo. Molti paesi dipendono economicamente dalla produzione di plastica, il che rende i negoziati ancora più difficili. radio uno riferisce che Lieven critica l'attuale sistema di riciclaggio, che spesso non funziona e viene spesso definito semplicemente “downcycling”.
Tuttavia, è urgente agire: ogni anno nel mondo vengono prodotte 413 milioni di tonnellate di plastica, di cui solo il 9% viene riciclato. Il resto finisce nelle discariche, viene bruciato o finisce in mare, provocando danni significativi sia all'ambiente che alla salute umana. Le microplastiche sono ormai diffuse a livello globale e possono essere rilevate nel corpo umano. Oltre 100 paesi, tra cui la Germania e l’UE, chiedono un accordo globale e ambizioso che includa anche il sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo. Onda tedesca sottolinea che paesi produttori come la Russia e l’Arabia Saudita stanno bloccando normative più severe e che l’industria della plastica spesso vede il problema come una mancanza di gestione dei rifiuti piuttosto che come una sovrapproduzione.
Le sfide dei negoziati
Nel periodo che precede la conferenza, il ruolo della lobby della plastica sarà considerato in modo critico. Gli scienziati denunciano intimidazioni e diffamazioni da parte dell'industria, mentre sono presenti più lobbisti che delegati dell'UE. Questa dinamica potrebbe avere un impatto significativo sui negoziati. In Germania si spendono ogni anno 16 miliardi di euro per la gestione dei rifiuti, che corrispondono allo 0,4% del Pil. Nonostante questa spesa, la Germania rimane il più grande produttore europeo di plastica, con una produzione di 8 milioni di tonnellate all’anno. In un confronto globale, un terzo di tutta la plastica proviene dalla Cina, il 20% da altri paesi asiatici e dal Nord America.
Le crescenti preoccupazioni ambientali esercitano anche una certa pressione sui governi. Gli scienziati chiedono una riduzione del 12-19% della produzione di plastica per raggiungere gli obiettivi climatici. In Nord America ed Europa il consumo medio di plastica pro capite è compreso tra 85 e 94 kg, mentre in Cina si aggira intorno ai 58 kg. Il dibattito su come gestire i rifiuti di plastica è più complesso che mai e offre opportunità e ricette per migliorare. Resta tuttavia discutibile se la conferenza di Ginevra rappresenti un’opportunità storica per un accordo efficace.