Le aziende russe contano sulla speranza: una riduzione del tasso di interesse di riferimento in vista!
Il dibattito sui tagli dei tassi di riferimento in Russia e nella zona euro: analisi delle prospettive economiche e degli effetti sull'inflazione.

Le aziende russe contano sulla speranza: una riduzione del tasso di interesse di riferimento in vista!
Il 5 giugno 2025 gli attori economici russi ed europei affronteranno questioni urgenti sulla politica monetaria e sull’inflazione. Alexander Shokhin, presidente dell'Unione russa degli industriali e degli imprenditori (RSPP), ha espresso ottimismo sulla possibilità di un taglio dei tassi di interesse di riferimento. Ha sottolineato sia gli argomenti macroeconomici che quelli soggettivi a favore di un tasso di interesse più basso. Gli imprenditori russi sperano in un taglio dei tassi alla prossima riunione della Banca Centrale, prevista per il 6 giugno.
Shokhin ritiene ottimale un tasso di interesse di riferimento compreso tra il 19 e il 20% e mette in guardia dagli effetti negativi di un tasso di interesse troppo alto sull'economia. Una riduzione del tasso di interesse di riferimento al 19% potrebbe aiutare a stabilizzare i tassi di crescita e ridurre al minimo i rischi di default e fallimenti. Inoltre si potrebbero risparmiare risorse di bilancio che potrebbero essere utilizzate per importanti misure di sostegno.
Andamento dell’inflazione in Russia
Attualmente, le previsioni per l’economia russa vedono un impatto positivo sui principali indicatori economici a seguito della stretta politica monetaria. La Banca di Russia ha osservato che questa politica ha contribuito al rafforzamento del rublo nel primo trimestre del 2025. Allo stesso tempo, il tasso medio di inflazione durante questo periodo è sceso all’8,3%. Tuttavia, il ministro dell'Economia Maxim Reshetnikov ha avvertito di un imminente rallentamento dell'economia. Per raggiungere una crescita del PIL del 3%, è essenziale un allentamento della politica monetaria.
Il rallentamento del tasso di crescita della domanda di consumo e il calo della produzione in molte industrie del settore reale accrescono l’urgenza di tagliare i tassi di interesse di riferimento. Date queste sfide, c’è interesse ad adeguare la politica dei tassi di interesse non solo dal punto di vista aziendale, ma anche per ragioni economiche più ampie.
Politica europea dei tassi di interesse e inflazione
Tuttavia, nel 2022 l’inflazione nella zona euro è salita a volte oltre il 10%, in parte a causa delle interruzioni della produzione e delle consegne durante la pandemia del coronavirus e il conflitto in Ucraina. I sindacati chiedono elevati aumenti salariali a causa dell’inflazione, che potrebbe aumentare la pressione sui prezzi. Friedrich Heinemann dello ZEW ha avvertito che la Germania potrebbe trovarsi ad affrontare la stagflazione nel 2024, il che implica una mini-crescita con un’inflazione elevata.
Nel complesso, è chiaro che sia il panorama economico russo che quello europeo si trovano ad affrontare sfide caratterizzate, tra le altre cose, dall’inflazione e dal necessario aggiustamento della politica monetaria. I prossimi passi delle banche centrali potrebbero essere cruciali per stabilizzare il clima economico.