Il disastro doganale di Trump: la Corte ferma miliardi di tasse!

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Un tribunale statunitense ribalta i poteri tariffari di Trump, creando incertezza per i partner commerciali e i mercati. Gli esperti avvertono delle conseguenze.

Ein US-Gericht hebt Trumps Zollbefugnisse auf, was Unsicherheit für Handelspartner und Märkte schafft. Experten warnen vor Folgen.
Un tribunale statunitense ribalta i poteri tariffari di Trump, creando incertezza per i partner commerciali e i mercati. Gli esperti avvertono delle conseguenze.

Il disastro doganale di Trump: la Corte ferma miliardi di tasse!

Un tribunale federale negli Stati Uniti ha recentemente negato all’amministrazione Trump l’autorità di imporre tariffe di vasta portata ai sensi della legge di emergenza. Questa decisione riguarda principalmente la maggior parte delle tariffe emanate o temporaneamente sospese durante l'amministrazione di Donald Trump, comprese le imposte punitive imposte nel "Giorno della Liberazione" di aprile, come la FAZ riportato. In passato, le tariffe erano state una risposta al deficit commerciale degli Stati Uniti, ma erano state temporaneamente sospese a causa del crollo dei mercati finanziari.

La decisione è particolarmente esplosiva perché colpisce le tariffe universali del 10% che colpiscono merci provenienti da quasi tutto il mondo, nonché tariffe specifiche sui prodotti provenienti da Canada, Messico e Cina. Tuttavia, le tariffe basate su un quadro giuridico diverso, come la Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, non sono interessate da questa decisione, comprese le tariffe su acciaio, alluminio e automobili, nonché le tariffe minacciate su prodotti farmaceutici e semiconduttori.

Dettagli della decisione

Il tribunale di New York ha ordinato che le tariffe in questione debbano essere “abrogate e la loro applicazione vietata in modo permanente”. Tuttavia, è stata fissata una scadenza entro la quale l’amministrazione Trump deve conformarsi a questa decisione. Tuttavia, una corte d'appello ha temporaneamente revocato il blocco delle tariffe, rendendo potenzialmente superflua la scadenza del tribunale commerciale. Lo stesso Trump potrebbe provare a imporre le tariffe in un quadro giuridico diverso, il che potrebbe portare a ulteriori azioni legali.

Le reazioni di coloro che circondano Trump mostrano una notevole insoddisfazione. La sua portavoce ha criticato i giudici di New York e ha descritto la decisione come un abuso di potere. Il caso potrebbe arrivare anche alla Corte Suprema degli Stati Uniti, dove Trump ha la maggioranza. Questa incertezza provoca nervosismo tra i partner commerciali, i consumatori e i mercati, cosa che si riflette nel Dax, che difficilmente ha reagito alla sentenza.

L’Ue reagisce ai dazi

Mentre gli Stati Uniti sono alle prese con le loro decisioni tariffarie, anche l’UE sta pianificando di rispondere alla situazione tariffaria. La Commissione Ue ha annunciato l’imposizione di controtariffe e si è detta “ben preparata”. Queste tariffe si applicano principalmente alle importazioni di acciaio e alluminio dall’UE. Il capo della Commissione Ursula von der Leyen ha affermato che le tariffe sono dannose sia per l’economia che per i consumatori ZDF riportato.

L’UE prevede di ripristinare le vecchie misure della prima controversia commerciale che erano state precedentemente interrotte. Queste misure riguardano prodotti statunitensi come il bourbon e le motociclette al fine di esercitare pressioni politiche sui repubblicani in alcuni stati. Si prevede che le tariffe riguarderanno beni per un valore di circa 26 miliardi di euro (28 miliardi di dollari), con particolare attenzione ai prodotti ad alto valore iconico.

I funzionari dell’UE sottolineano che le controtariffe dovrebbero essere distribuite equamente tra gli Stati membri per minimizzare l’effetto in Europa. L'importo esatto dell'aliquota tariffaria non è stato ancora determinato, ma come possibile cifra si discute di un tasso del 25%. Queste azioni tariffarie da parte del governo statunitense non stanno solo mettendo a dura prova l’economia europea, ma anche la fiducia negli Stati Uniti come partner commerciale.