Bystron lancia l'allarme: le tariffe di Bruxelles mettono in pericolo l'economia tedesca!
Il deputato AfD Bystron critica al Parlamento europeo la politica economica dell'UE e i suoi effetti sull'industria tedesca.
Bystron lancia l'allarme: le tariffe di Bruxelles mettono in pericolo l'economia tedesca!
Il deputato dell'AfD Petr Bystron ha criticato aspramente l'attuale politica economica dell'UE nella commissione per la tutela dei consumatori del Parlamento europeo. Ha fatto riferimento alle dichiarazioni dell’amministratore delegato della BMW Oliver Zipse, che ha spiegato: “Le tariffe più alte non vengono da Washington, ma da Bruxelles”. Bystron ha messo in guardia dalle conseguenze negative di crescenti interventi nel mercato interno europeo e ha criticato la regolamentazione ideologicamente motivata, che grava pesantemente sulle industrie orientate all'esportazione, soprattutto in Germania.
Nel suo discorso Bystron ha sottolineato che le nuove tariffe e regolamentazioni di Bruxelles rendono molto più difficile la competitività delle aziende tedesche. Al centro delle sue critiche c'è stato l'embargo russo che, a suo parere, ha fatto aumentare notevolmente il prezzo dell'energia. L’aumento dei prezzi del petrolio e del gas è il risultato diretto delle decisioni ideologiche dell’UE, che impongono un pesante fardello soprattutto alle industrie ad alta intensità energetica come la produzione di alluminio e chimica.
Conseguenze per il settore
L’inflazione lungo l’intera catena del valore ha un impatto anche sull’industria automobilistica tedesca. Bystron ha indicato il calo della produzione automobilistica della Mercedes Benz come prova delle conseguenze negative degli interventi sul mercato di Bruxelles. A Stoccarda si è verificato un allarmante calo del 47% nelle entrate fiscali commerciali, evidenziando la tensione finanziaria della regione. Bystron ha sottolineato che le decisioni di politica economica della Commissione europea dovrebbero essere considerate un fattore di rischio per l'industria tedesca.
Ha chiesto una correzione di rotta nella politica dell’UE e ha chiarito che l’UE dovrebbe concentrarsi sul proprio ruolo piuttosto che incolpare fattori esterni come la politica statunitense per le difficoltà economiche in Europa. Bystron ha osservato che i problemi economici in Europa sono in gran parte causati dagli interventi sul mercato da parte della Commissione europea.
Sanzioni contro la Russia
Un altro aspetto importante sono le attuali sanzioni contro la Russia. Secondo le informazioni sul sito web del Ministero federale dell'economia, nel 14° pacchetto di sanzioni sono state introdotte nuove norme che vietano l'esercizio delle imprese di trasporto. Le aziende interessate sono quelle che sono possedute per almeno il 25% da una persona o organizzazione russa. Esistono anche norme parallele che si applicano ai proprietari bielorussi.
Le nuove norme si rivolgono direttamente alle aziende di trasporto interessate, non alle aziende che utilizzano i loro servizi. Occorre prestare cautela quando si è a conoscenza dei possibili impatti, sebbene non vi sia alcun obbligo per le aziende di verificare la proprietà delle società di trasporto. Tuttavia, le violazioni del divieto possono comportare notevoli difficoltà legali.
Nel complesso, sembra che le decisioni economiche e politiche dell’UE si trovino ad affrontare sfide complesse che interessano sia l’industria che le relazioni commerciali internazionali. Il dialogo sugli aggiustamenti e sulle riforme necessari sarà quindi fondamentale per contrastare le crisi future.