Dürr chiede riforme coraggiose: coalizione sotto pressione per la crescita economica!

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Il leader del FDP Christian Dürr chiede a Maischberger riforme coraggiose di politica economica. Discussione su investimenti, freno all’indebitamento e protezione del clima.

Dürr chiede riforme coraggiose: coalizione sotto pressione per la crescita economica!

Alta pressione sulla coalizione: sono necessari cambiamenti di politica economica. Il leader del partito FDP Christian Dürr chiede “riforme coraggiose” per garantire la capacità economica della Germania di agire. Nel colloquio con Sandra Maischberger sono stati esaminati i piani economici dei partiti semaforo (SPD, Verdi, FDP), mentre Dürr ha sottolineato l'urgenza di un cambio di rotta.

Il moderatore gli ha chiesto se il freno all'indebitamento fosse diretto contro l'economia. Secondo l’economista Achim Truger, la crescita economica potrebbe raggiungere il 5% entro il 2025, a condizione che vengano adottate misure adeguate. Dürr ha criticato la riduzione degli investimenti nel bilancio federale dal 17% al 10% e ha chiesto il mantenimento del livello di investimenti del governo precedente.

Contenzioso sugli investimenti e sulla sicurezza della pianificazione

Manuela Schwesig della SPD ha contraddetto vigorosamente Dürr e ha sottolineato che gli investimenti aggiuntivi garantirebbero la sicurezza della pianificazione. Ha chiarito che il fondo speciale sarà distribuito ai comuni e non sarà utilizzato per la spesa dei consumatori. Dürr ha definito l’attuale politica una “smistamento” a scapito delle generazioni future e ha chiesto una copertura del capitale nelle assicurazioni sociali per garantire la sostenibilità finanziaria.

Ha avvertito che senza modifiche all’accordo di coalizione, il tasso di crescita pari a zero continuerà. In futuro anche la politica energetica dovrà essere pensata in un modo “completamente nuovo e più ampio”. In questo contesto ha chiesto l'adozione di una legge sulla fusione nucleare per promuovere la fusione nucleare in Germania. Schwesig critica invece la prevista ripartizione dei costi di ampliamento della rete tra popolazione ed economia.

La protezione del clima come sfida finanziaria

In Germania, che sta diventando un importante cantiere finanziario, si aprono ulteriori dimensioni del discorso economico riguardo alla protezione del clima. Esiste una notevole incertezza su come finanziare gli investimenti necessari. Come possibile approccio al finanziamento si discute del freno all’indebitamento. Secondo le stime degli istituti di ricerca, gli investimenti necessari nelle linee elettriche, nelle stazioni di ricarica elettrica e in una moderna rete ferroviaria richiederanno un investimento una tantum di almeno 600 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.

Alcuni istituti stimano addirittura questo fabbisogno a circa 100 miliardi di euro all’anno. In confronto, l’attuale bilancio federale ammonta a circa 450 miliardi di euro all’anno. Ulrich Klüh dell'Università di Scienze Applicate di Darmstadt ritiene che queste stime siano prudenti e sostiene i prestiti per il finanziamento.

Reazioni politiche e freno all’indebitamento

La reazione politica al freno all’indebitamento è diversa: la sinistra ne chiede l’abolizione, i verdi e la SPD una riforma. L’Unione, il FDP e l’AfD si impegnano invece a mantenere il freno all’indebitamento. Queste opinioni segnano una chiara divisione nel panorama politico, poiché l’Unione e il FDP si concentrano sulla crescita economica invece di contrarre nuovi prestiti.

Il dibattito sul freno all’indebitamento si fa sempre più acceso perché Karen Pittel dell’Istituto Ifo sottolinea che l’economia e il clima non dovrebbero essere considerati separatamente. La SPD e i Verdi intendono introdurre un “Fondo Germania” per gli investimenti attraverso prestiti, mentre l’eventuale nuova coalizione di governo potrebbe puntare a un nuovo debito speciale destinato alla protezione e alla sicurezza del clima.

Nel complesso, resta chiaro che esiste un divario significativo tra gli investimenti necessari e i fondi effettivamente disponibili, una situazione ulteriormente alimentata dalle attuali discussioni all’interno della coalizione.