Il Consiglio degli esperti chiede un freno all'indebitamento più flessibile per garantire il futuro - Un esperto finanziario analizza le proposte.

Transparenz: Redaktionell erstellt und geprüft.
Veröffentlicht am

Secondo un rapporto di www.sueddeutsche.de, il Consiglio consultivo per la valutazione dello sviluppo economico complessivo (SVR) ha proposto una revisione moderata del freno all'indebitamento. La presidente Monika Schnitzer ritiene che l'attuale freno all'indebitamento sia troppo rigido e chiede una maggiore flessibilità per consentire una spesa pubblica orientata al futuro senza mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche. Il freno all’indebitamento è stato introdotto per non gravare eccessivamente sulle generazioni future con interessi e rimborsi. Si prevede che negli anni economicamente normali gli Stati debbano fare a meno di nuovi prestiti, mentre il governo federale ha un margine di debito pari allo 0,35% della produzione economica. A causa dell’attuale crisi economica, l’indebitamento netto di...

Gemäß einem Bericht von www.sueddeutsche.de, hat der Sachverständigenrat zur Begutachtung der gesamtwirtschaftlichen Entwicklung (SVR) vorgeschlagen, die Schuldenbremse maßvoll zu überarbeiten. Die Vorsitzende Monika Schnitzer bezeichnet die aktuelle Schuldenbremse als zu starr und fordert eine Erhöhung der Flexibilität, um zukunftsorientierte öffentliche Ausgaben zu ermöglichen, ohne die Tragfähigkeit der Staatsfinanzen zu gefährden. Die Schuldenbremse wurde eingeführt, um künftige Generationen nicht über Gebühr mit Zins- und Tilgungszahlungen zu belasten. Sie schreibt vor, dass die Länder in wirtschaftlich normalen Jahren ohne neue Kredite auskommen müssen, wobei der Bund einen Verschuldungsspielraum von 0,35 Prozent der Wirtschaftsleistung hat. Aufgrund der aktuellen Wirtschaftsflaute ist eine Nettokreditaufnahme von …
Secondo un rapporto di www.sueddeutsche.de, il Consiglio consultivo per la valutazione dello sviluppo economico complessivo (SVR) ha proposto una revisione moderata del freno all'indebitamento. La presidente Monika Schnitzer ritiene che l'attuale freno all'indebitamento sia troppo rigido e chiede una maggiore flessibilità per consentire una spesa pubblica orientata al futuro senza mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche. Il freno all’indebitamento è stato introdotto per non gravare eccessivamente sulle generazioni future con interessi e rimborsi. Si prevede che negli anni economicamente normali gli Stati debbano fare a meno di nuovi prestiti, mentre il governo federale ha un margine di debito pari allo 0,35% della produzione economica. A causa dell’attuale crisi economica, l’indebitamento netto di...

Il Consiglio degli esperti chiede un freno all'indebitamento più flessibile per garantire il futuro - Un esperto finanziario analizza le proposte.

Secondo un rapporto di www.sueddeutsche.de, il Consiglio degli esperti per la valutazione dello sviluppo economico globale (SVR) ha proposto una revisione moderata del freno all’indebitamento. La presidente Monika Schnitzer ritiene che l'attuale freno all'indebitamento sia troppo rigido e chiede una maggiore flessibilità per consentire una spesa pubblica orientata al futuro senza mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche.

Il freno all’indebitamento è stato introdotto per non gravare eccessivamente sulle generazioni future con interessi e rimborsi. Si prevede che negli anni economicamente normali gli Stati debbano fare a meno di nuovi prestiti, mentre il governo federale ha un margine di debito pari allo 0,35% della produzione economica. A causa dell'attuale crisi economica è consentito un indebitamento netto di ben 22 miliardi di euro. È possibile derogare alla regola solo in situazioni di emergenza, ad es. dopo un disastro naturale o durante una pandemia.

La riforma proposta prevede, tra le altre cose, l'introduzione di una fase transitoria e un aumento del limite standard, a seconda del rapporto debito pubblico rispetto al prodotto interno lordo (PIL). La proposta giustifica ciò affermando che le crisi economiche possono avere effetti importanti sull’economia nazionale anche negli anni successivi all’emergenza acuta. Il rapporto debito pubblico/PIL ammonta attualmente a circa il 64% del PIL, il che, secondo la proposta di riforma del Consiglio degli esperti, consentirebbe un indebitamento netto di ben 28 miliardi di euro invece di 22.

Come esperto finanziario, considero queste proposte di riforma come un passo importante per dare agli Stati più spazio per reagire adeguatamente in tempi economici difficili. Per poter realizzare una strategia di politica fiscale equilibrata è fondamentale adattare il freno all’indebitamento all’attuale situazione economica e alla situazione debitoria a lungo termine. Questa regolamentazione più flessibile potrebbe avere un impatto positivo sul mercato poiché darebbe ai governi più spazio per investire in progetti lungimiranti come il cambiamento climatico, la digitalizzazione e le infrastrutture. Tuttavia, anche i potenziali rischi di un aumento del nuovo debito dovrebbero essere presi in considerazione e attentamente valutati.

Leggi l'articolo originale su www.sueddeutsche.de

All'articolo