Stahl Gerlafingen: Lotta per gli aiuti e critica all'intervento statale!
Il 20 maggio 2025 a Soletta i rappresentanti del settore discuteranno di politica economica, aiuti di Stato e innovazione nel settore dell’acciaio.
Stahl Gerlafingen: Lotta per gli aiuti e critica all'intervento statale!
A Soletta si è svolto un dibattito organizzato dall'associazione industriale Inveso, durante il quale gli esperti hanno discusso delle sfide della politica economica. Tra i partecipanti c'erano dirigenti di aziende come Fraisa, Stahl Gerlafingen, Agathon e Hess. La discussione si è concentrata principalmente sulle nuove tariffe statunitensi e sul sostegno del governo al settore. Thomas Nägelin, direttore della Fraisa, ha criticato i pacchetti di aiuti statali e si è espresso a favore di approcci economicamente liberali. Lui ha sottolineato che è problematico quando lo Stato interviene nei processi economici e ha chiesto moderazione nella politica industriale.
La consigliera agli Stati Franziska Roth (SP) ritiene che la politica industriale non sia fondamentalmente negativa. La vostra affermazione sottolinea la necessità di influenzare il settore in modo mirato e lungimirante per renderlo orientato al futuro. Patrick Puddu della Stahl Gerlafingen ha descritto l'aiuto statale come un aiuto temporaneo, ma presentava numerose condizioni. In questo contesto è stata sottolineata anche la necessità di creare innovazioni e buone condizioni quadro per l'industria.
Gli aiuti di Stato e le loro condizioni
Nel 2024, il Parlamento ha approvato un “aiuto ponte” specifico per quattro produttori di acciaio e alluminio. Questa misura è stata adottata in un contesto in cui finora nessuna azienda ha presentato domanda di sostegno. Uno dei motivi sono i severi requisiti legati ai sussidi. Antonio Beltrame, titolare della Stahl Gerlafingen, aveva già chiesto aiuto a causa degli elevati costi energetici. Nonostante queste richieste, il Consiglio federale e il Dipartimento dell’economia hanno respinto le richieste di ulteriore sostegno, ma sono stati ascoltati in Parlamento.
Nel dicembre 2024 è stato finalmente approvato un pacchetto di aiuti che prevede uno sconto sull’utilizzo della rete elettrica di 37 milioni di franchi per gli anni dal 2025 al 2028. Il 7 marzo 2025 il Consiglio federale ha approvato il relativo regolamento, che è entrato in vigore retroattivamente al 1° gennaio 2025. Finora, tuttavia, non vi è stata alcuna reazione da parte delle imprese. Cinque settimane dopo l’entrata in vigore del regolamento non è stata presentata alcuna domanda di “aiuto ponte”.
Preoccupazioni e sfide
Le aziende ritengono che molti dei requisiti siano restrittivi. Ciò include, tra le altre cose, il divieto di dividendi e l’obbligo di creare una tabella di marcia per la riduzione della CO2. Ciò fa temere che la questione del bonus possa portare a difficoltà in materia di diritto del lavoro. Tale incertezza potrebbe spiegare perché anche Stahl Gerlafingen non ha ancora preso una decisione sulla domanda. Negli ambienti industriali si nota anche che alcuni politici potrebbero rimanere delusi se solo Stahl Gerlafingen cercasse aiuto, il che potrebbe mettere il Parlamento in cattiva luce.
Anche Alex Naef, direttore della Hess, ha sottolineato l'importanza della formazione professionale e delle università per la competitività a lungo termine dell'industria svizzera. Michael Merkle di Agathon ha sostenuto la necessità di migliorare le relazioni con l'UE. Ciò è particolarmente importante perché per Thomas Nägelin l'accordo quadro con l'UE è fondamentale per il futuro economico della Svizzera.
Le discussioni sugli aiuti statali e sulla loro attuazione mostrano che attualmente vi è molta incertezza nel settore. Mentre alcune aziende come Novelis hanno già deciso di non approfittare del sostegno, gli sviluppi nei settori dell'acciaio e dell'alluminio rimangono entusiasmanti e potrebbero avere conseguenze di vasta portata sulla politica economica svizzera.
Per ulteriori informazioni sulla discussione di Soletta potete leggere il rapporto Giornale di Soletta così come l'analisi in NZZ Leggere.