Trump infuriato: il meme TACO” provoca eccitazione e risate!

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Il presidente americano Trump è criticato per le sue politiche economiche mutevoli, in particolare per le nuove tariffe.

Trump infuriato: il meme TACO” provoca eccitazione e risate!

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è attualmente confrontato intensamente con l’acronimo “TACO”, che sta per “Trump Always Chickens Out”. Il termine, coniato dall'editorialista Robert Armstrong, è diventato molto diffuso e si riferisce alle politiche economiche imprevedibili di Trump, in particolare alle sue politiche tariffarie. Trump ha annunciato tariffe radicali contro la Cina, ma le ha ritirate dopo che la Cina non ha risposto alle sue minacce. Anche le tariffe contro l'UE sono state minacciate, ma sono state riviste dopo i colloqui con Bruxelles.

In una conferenza stampa, Trump ha reagito con rabbia alla domanda sul “TACO” e l’ha descritta come “la domanda più brutta di sempre”. Nonostante le sue spiegazioni, ha cercato di giustificare le sue decisioni come non fare marcia indietro ed è diventato personale con il giornalista. Il termine “TACO” si è ora diffuso in altri ambiti politici, il che ha portato a numerosi commenti dannosi e fotomontaggi su Internet. Anche l'autore di best seller Stephen King ha commentato, ricevendo oltre 50.000 Mi piace per il suo post sull'argomento.

Politica economica e tariffe

Nell’ultimo sviluppo, Trump ha annunciato un pacchetto tariffario che imporrà tariffe del 10% su tutte le importazioni da paesi considerati “peggiori trasgressori” a partire da sabato prossimo. Dal 9 aprile entrerà in vigore un meccanismo per aumentare le tariffe su alcuni paesi. Gli Stati Uniti giustificano queste misure sostenendo che molti paesi rendono difficile l’importazione di prodotti statunitensi, portando ad un deficit commerciale.

Nella riscossione delle tariffe vengono prese in considerazione anche le barriere commerciali come i sussidi, le rigide normative sulle importazioni, il furto di proprietà intellettuale e la manipolazione valutaria. Per queste misure Trump cita l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977. Le tariffe più alte, pari al 50%, saranno imposte al Lesotho e a Saint-Pierre e Miquelon, seguite da Cambogia (49%) e Laos (48%). La Cina sarà colpita con tariffe del 34%, oltre alle tasse punitive esistenti.

Reazioni internazionali

Le esportazioni dell’UE verso gli USA sono soggette a dazi del 20%. Gli Stati Uniti hanno già imposto dazi del 25% sulle automobili importate e sulle importazioni di acciaio e alluminio. Le reazioni dei partner commerciali internazionali sono state caute. Gran Bretagna e Australia sollevano preoccupazioni, mentre la Cina minaccia contromisure. Anche l’UE si sta preparando per eventuali contromisure, ma resta disposta al dialogo. Queste potrebbero includere controtariffe e prelievi di vasta portata sui servizi digitali.

L’economia tedesca, in particolare, potrebbe soffrire significativamente a causa dei dazi, con un potenziale calo delle esportazioni del 20% e un calo del PIL fino allo 0,5%. Trump ha dichiarato un’emergenza nazionale per giustificare l’imposizione e il mantenimento delle tariffe, affermando che rimarranno in vigore finché non sarà eliminata la minaccia di deficit commerciali. Mentre il meme “TACO” circola sui social media, resta da vedere come l’economia globale si adatterà alle decisioni di Trump.

Per ulteriori informazioni: Gazzetta della città di Colonia E notizie quotidiane.