Il futuro degli oceani: la conferenza delle Nazioni Unite a Nizza stabilisce nuovi standard!

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La Conferenza ONU sugli Oceani di Nizza 2025 mira a proteggere gli oceani, con impegni globali e nuovi programmi di ricerca.

Il futuro degli oceani: la conferenza delle Nazioni Unite a Nizza stabilisce nuovi standard!

La Conferenza sugli oceani delle Nazioni Unite (UNOC) tenutasi a Nizza, in Francia, è stata un forum importante che ha affrontato il futuro degli oceani. A questo importante evento hanno partecipato più di 50 capi di stato e delegati provenienti da oltre 120 paesi. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha aperto la conferenza con un appello urgente a considerare e proteggere il mare come una risorsa comune. Ha criticato fortemente l’attuale abbandono di questi ecosistemi vitali e ha chiesto un’azione globale.

Il ministro dell'ambiente Carsten Schneider ha sottolineato il progresso che la conferenza rappresenta per la protezione marina. La Germania ha assunto diversi impegni, tra cui il proseguimento dei programmi in corso per recuperare e distruggere le munizioni di scarto dal Mare del Nord e dal Mar Baltico. È stato inoltre deciso di fondare un team di esperti franco-tedeschi per promuovere ulteriormente la protezione marina.

Misure di protezione marina

La Germania prevede di investire circa 100 milioni di euro nella conservazione e nel ripristino delle paludi salmastre, delle praterie di fanerogame marine e delle foreste di alghe entro il 2031. L’obiettivo è rafforzare la capacità di stoccaggio di CO2 e la resilienza degli oceani. La comunità internazionale ha elaborato un “Piano d’azione di Nizza” che contiene impegni volontari da parte dei paesi. Tuttavia, non vi erano impegni finanziari concreti per gli Stati insulari più poveri.

Anche l'estrazione mineraria in acque profonde era una questione urgente; 37 stati hanno chiesto una pausa precauzionale in queste attività, cosa alla quale ha acconsentito anche la Germania. Con una svolta positiva degli eventi, diverse grandi banche hanno annunciato che non avrebbero più finanziato progetti minerari in acque profonde. L’estrazione mineraria in acque profonde presenta rischi in quanto potrebbe mettere in pericolo la biodiversità e rilasciare CO2 dannosa per il clima.

Sfide e prossimi passi

L’alto mare copre il 60-70% degli oceani, ma nelle acque internazionali non esiste quasi nessuna regolamentazione. L'accordo delle Nazioni Unite sulla protezione dell'alto mare mira a designare vaste aree protette, ma richiede la ratifica di almeno 60 stati. All’inizio della conferenza, più di una dozzina di Stati hanno ratificato l’accordo e gli esperti ritengono che il numero richiesto potrebbe essere raggiunto entro settembre 2025.

Inoltre, 95 paesi hanno chiesto un limite alla produzione di materie plastiche primarie e obblighi di rendicontazione sulla loro produzione, importazione ed esportazione. Ad agosto si discuterà nuovamente a Ginevra di un accordo contro i rifiuti negli oceani. L'obiettivo è creare un programma internazionale di ricerca sugli oceani chiamato “Mission Neptune”, che produrrà un rapporto annuale sullo stato degli oceani del mondo.

Gli ambientalisti hanno espresso preoccupazione e hanno sottolineato che il successo della conferenza dovrà essere misurato in ultima analisi dall'implementazione delle misure adottate nelle politiche nazionali. La prossima Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani è già prevista per il 2028 per continuare il dialogo e i progressi sulla protezione degli oceani.

Nel complesso, la Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani di Nizza dimostra che esiste una volontà globale di cambiamento, ma sono necessari ulteriori sforzi e impegno a lungo termine per proteggere e preservare gli oceani.

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